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Geological Tours

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Segugi alle 5 Terre
 

autore:    Enrico Barone [13-09-2012]

Diamine che macello,non è una banchina del treno è una tonnara! Ora uno dei dodici mi sta male e sviene, abituati come sono ai loro 2,7 abitanti per kmq.
Uhm! Sembrano reggere, li porto fuori dalla stazione, vorranno un bagno e devo fare i biglietti d'ingresso al sentiero dell'amore. Coda infinita al bagno pubblico, cerchiamo una bar nella via centrale.Fatto.

Ma quanta gente c'è, perchè tutti qua e oggi. “Cazzi dall'inferno” come direbbero loro nella loro antica lingua.

Da qui forse vediamo dove si mettono a mare le barche, senza fare a gomitate.

“Ma voi Italiani siete strani!” mi dice la bionda, sono tutte bionde.
Parlerà di politica penso io.... “In che senso?”
“Siete agricoltori ma non avete la terra e siete marinai ma non avete i porti!”
....... “Eh sì siamo strani”.

Mare e onde.

“E se andassimo di là, su per quelle scalinate nel carruggio?”
“Uhm, non so dove portano ma è senz'altro meglio che tornare da dove siamo venuti. Proviamo!”

Bella questa via, ottima idea...e 'sto profumo...”Hei gente cos'è questo profumo chi lo conosce?”

Dubbi e perplessità, stretti tra le pareti che fanno passare poca luce e tengono fresco il borgo,il primo dei cinque.

“Gente è il profumo di una cantina in cui ci sono le botti piene di Sciacchetrà! Sentite il mosto? Lassù si vedono i graspi appessi per farli essiccare, li vedete?”

Stupiti come bambini.

Non so dove sto andando non si vede molto tra le case, prendo gli incroci letteralmente a naso.

Fermi tutti...ma quest'è salsa di pomodoro. “Cos'è quest'altro profumo che si sente uscire da questa finestra?” chiedo a tutti ma soprattutto allo chef che ho nel gruppo.

Come prima.Tentano risposte ma non c'azzeccano.

“Qui stanno facendo la salsa di pomodoro, partendo dal pomodoro mica da quella già in scatola!”

Un po' meno stupiti, forse non ci credono che la salsa si possa fare. Ripartiamo

Pochi gradini ed eccolo. Pieno e pungente, di quelli che ti fanno partire la salivazione, godurioso quando ti chini sulla padella e te ne riempi le nari.

“Cos'è questo?”

“Cipolle”

“Soffritto di cipolle! Bravi” e li applaudo. Ridono soddisfatti per aver indovinato mentre i loro stomaci, lo sento, reclamano.

Andiamo va! Se no anche il mio, tra poco, imparerà l'Islandese.